In Cristo che risorge, tutto il mondo risorge, e si inaugurano i cieli nuovi e la terra nuova, che avrà compimento al suo glorioso ritorno, quando "non ci sarà più morte, nè lutto, nè gemito, nè affanno, perchè le cose di prima sono passate" (Ap 21,4).
In lui che ascende ai cieli, è esaltata la natura umana, posta alla destra di Dio, e viene data ai discepoli la consegna di evangelizzare il mondo; inoltre, salendo al cielo, Cristo non si è eclissato dalla terra: si è celato nel volto di ogni uomo, specialmente dei più infelici: i poveri, i malati, gli emarginati, i perseguitati...
Effondendo lo Spirito Santo a Pentecoste, ha dato ai discepoli la forza di amare e di diffondere la sua verità, ha chiesto la comunione nel costruire un mondo degno dell'uomo redento e ha concesso la capacità di santificare tutte le cose nell'obbedienza alla volontà del Padre celeste. Ha riacceso in tal modo nell'animo di chi dona la gioia di donare e nel cuore di chi è infelice la certezza di essere amato.
Giovanni Paolo II ( Angelus, 6 novembre 1983 )
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