Un aspetto caratterizzante del pontificato di Karol Wojtyla è stata la prelidezione per i giovani.
Un legame essenziale nella sua vocazione cristiana fin dall'inizio del sacerdozio."Un'amicizia profetica". Il 22 ottobre 1978 disse ai giovani: "Voi siete l'avvenire del mondo, la speranza della Chiesa. Voi siete la mia speranza". Da allora il rapporto è proseguito tutto il pontificato.
Spontaneamente nacquero le Giornate Mondiali per la Gioventù, per cui il Papa potè affermare: "Nessuno ha inventato le Giornate mondiali dei giovani. Furono loro a crearle" (cfr. Varcare la soglia della speranza).
Parlando ai giovani Giovanni Paolo II ha sempre proposto una pedagogia cristiana globale fondata sul messaggio evangelico e sull'insegnamento di Gesù Cristo.
Mai il Papa fu arrendevole alle mode. Mai fu disposto a fare sconti dottrinali o morali o disciplinari per una sorta di captatio benevolentiae. Pur parlando il linguaggio dei giovani egli ha solo e sempre additato Cristo, unica salvezza per l'uomo di tutti i tempi. E dai giovani il Papa è stato amato. E' stato amato nei primi anni del pontificato quando egli era un Papa in forze, sportivo, pronto ad aggregare centinaia di migliaia di giovani con un carisma unico. E' stato amato ancora di più negli ultimi anni quando si mostrò al mondo ferito nel corpo, stanco e ammalato. E i suoi giovani gli sono stati accanto fino alla fine!
Le parole ricostruite dirette ai giovani quasi in un ultimo messaggio sono toccanti ed eloquenti: "Vi ho sempre cercato, ora siete venuti da me; vi ringrazio".
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