martedì 26 gennaio 2010

Ecumenismo vero non c'è senza interiore conversione


Conversione del cuore e santità di vita, insieme alla preghiera privata e pubblica per l'unità dei cristiani, sono l'anima di tutto il movimento ecumenico.

La Chiesa cattolica ha sottolineato ciò nel decreto conciliare Unitatis redintegrazio (n. 8),facendo sua la mirabile intuizione di padre Paul Couturier, apostolo dell'unità dei cristiani. Fu lui a rinnovare la Settimana di preghiera per l'unità, e che per sua iniziativa, nacque il "Groupe des Dombes" che da quasi cinquantanni, animato, sempre dal suo spirito di preghiera e di riconciliazione, continua a promuovere scambi e iniziative volti ad aprire linee di convergenza nella nostra ricerca di unità nella fede. Diceva padre Couturier: possa realizzarsi l'unità visibile di tutti i cristiani, "quale Cristo la vuole e attraverso tutti i mezzi che vorrà". Ciascuno di noi deve preoccuparsi dell'unità dei cristiani e non escuderla dalla preghiera. A tal proposito è bene ricordare suor Maria Gabriella dell'Unità, proclamata beata il 25 gennaio 1983 dal Santo Padre Giovanni Paolo II. Ella venuta a conoscenza, attraverso l'azione apostolica dell'abbè Paul Couturier, della necessità di preghiere ed offerte spirituali per l'unità dei cristiani, nel 1936, in occasione dell'Ottavario per l'unità, decide di offrire la sua vita per tale causa. Suor Maria Gabriella ha dedicato la sua esistenza alla meditazione e alla preghiera incentrate sul capitolo 17 del Vangelo di san Giovanni e l'ha offerta per l'unità dei cristiani. L'esempio di suor Maria Gabriella ci fa comprendere come non vi siano tempi, situazioni o luoghi particolari per pregare per l'unità. Quando i cristiani si incontrano fraternamente in preghiera questo è frutto di una speciale grazia di Cristo, che dobbiamo accogliere come un dono del suo amore redentore. Una grazia straordinaria, proporzionata alla persistente fragilità dei cristiani divisi da scelte non sempre ponderate fatte in passato.

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