Ebrei e cristiani condividono un immenso patrimonio spirituale, che deriva dall'autorivelazione di Dio. I nostri insegnamenti religiosi e le nostre esperienze spiritual,i esigono da noi che sconfiggiamo il male con il bene. Noi ricordiamo, ma senza alcun desiderio di vendetta nè come un incentivo all'odio. Per noi ricordare significa pregare per la pace e la giustizia e impegnarci per la loro causa. Solo un mondo in pace, con giustizia per tutti, potrà evitare il ripetersi degli errori e dei terribili crimini del passato.
Come vescovo di Roma e successore di Pietro, assicuro il popèolo ebraico che la Chiesa cattolica, motivata dalla legge evangelica della verità e dell'amore e non da considerazioni politiche, è profondamente rattristata per l'odio, gli atti di persecuzione e le manifestazioni di antisemitismo dirette contro gli ebrei da cristiani in ogni tempo e in ogni luogo. La Chiesa rifiuta ogni forma di razzismo come una negazione dell'immagine del Creatore intrinseca ad ogni essere umano (cfr. Gen 1,26).
Giovanni Paolo II
(Discorso al mausoleo di Yad Vashem, n3, Gerusalemme, 23 marzo 2000)
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