Fissiamo lo sguardo sulla Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Famiglia certo singolare, per la presenza in essa del figlio di Dio fatto uomo. Ma, proprio per questo, famiglia-modello, in cui tutte le famiglie del mondo possono trovare il loro sicuro ideale e il segreto della loro vitalità.
Il Figlio di Dio ha voluto aver bisogno, come tutti i bambini, del calore di una famiglia. Egli venendo a salvare l'uomo, ha voluto assumerne ogni dimensione, individuale e sociale. Redentore dell'uomo, egli è così anche il Redentore della famiglia.
Vivendo con Maria e Giuseppe ha ricondotto la famiglia allo splendore del disegno originario di Dio.
Alla luce dell'esemplare esperienza di Nazareth siamo invitati, fratelli e sorelle carissimi, a riscoprire il fondamentale valore del nucleo familiare.
La famiglia è una vocazione all'amore, una comunità di persone chiamate a vivere una specifica esperienza di comunione all'interno di quel vasto disegno di unità, che Dio coltiva per la Chiesa ed il mondo, e ha nella comunione trinitaria il suo modello e la sua sorgente.
Purtroppo l'unità familiare è oggi spesso compromessa da una cultura edonistica e relativistica, che non favorisce l' indissolubilità del matrimonio e l'accoglienza della vita.
A farne le spese, sono soprattutto i più piccoli, ma i riflessi negativi si proiettano sull'intero tessuto sociale, generando frustrazione, tensione, aggressività, voglia di evasione e talora violenza.
Come si potrà assicurare una ordinata e pacifica convivenza, in una società sempre più complessa, se non si riscopre il valore e la vocazione della famiglia?
Giovanni Paolo II [Angelus, 27 dicembre 1992]
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