giovedì 31 dicembre 2009

In Te, Domine, Speravi: non confundar in aeternum!

Miserere nostri, Domine, miserere nostri. Continuiamo ad abbandonarci con fiducia alla bontà del Signore. Egli non mancherà di usarci misericordia, e di aiutarci a proseguire nel nostro impegno apostolico.
In te, Domine, Speravi: non confundar in aeternum! Ci affidiamo e ci abbandoniamo nelle tue mani, Signore del tempo e dell'eternità. Tu sei la nostra speranza: la speranza di Roma e del mondo; il sostegno dei deboli e il conforto degli smarriti, la gioia e la pace di chi ti accoglie e ti ama. Mentre termina quest'anno e già lo sguardo si proietta su quello nuovo, il cuore si abbandona fiducioso ai tuoi misteriosi disegni di salvezza.
Fiat misericordia tua, Domine, super nos, quaemadmodum speravimus in te.
Sia sempre con noi la tua misericordia: In te abbiamo sperato. In te solamente speriamo, o Cristo, Figlio della Vergine Maria, tua e nostra tenera Madre.

Giovanni Paolo II [Omelia di fine d'anno, 31 Dicembre 2001]

mercoledì 30 dicembre 2009

Miserere nostri, Domine, miserere nostri!


Mentre eleviamo il nostro grazie a Dio per l'anno che si chiude, sentiamo il bisogno di implorarne, al tempo stesso, la misericordia sull'anno che si chiude. Chiediamo perdono perchè non di rado, purtroppo, le conquiste della tecnica e della scienza, tanto importanti per l' autentico progresso umano, sono state usate contro l'uomo: Miserere nostri, Domine, miserere nostri!
Due mila anni sono trascorsi da quando "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità" (Gv 1,14). Per questo, si eleva corale il canto della nostra lode riconoscente: Te Deumn laudamus. Noi ti lodiamo, Dio della vita e della speranza. Noi ti lodiamo, Cristo, Re della gloria, Figlio eterno del Padre.
Tu, nato dalla vergine Madre, sei il nostro Redentore, ti sei fatto nostro fratello per la salvezza dell'uomo, e verrai nella gloria a giudicare il mondo alla fine dei tempi. Tu, Cristo, fine della storia umana, sei punto focale delle attese d'ogni essere umano. A Te appartengono gli anni ed i secoli. Tuo è il tempo, o Cristo, che sei lo stesso ieri, oggi e sempre.
Giovanni Paolo II [Omelia di fine d'anno, 31 dicembre 1999]

lunedì 28 dicembre 2009

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe


Fissiamo lo sguardo sulla Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. Famiglia certo singolare, per la presenza in essa del figlio di Dio fatto uomo. Ma, proprio per questo, famiglia-modello, in cui tutte le famiglie del mondo possono trovare il loro sicuro ideale e il segreto della loro vitalità.

Il Figlio di Dio ha voluto aver bisogno, come tutti i bambini, del calore di una famiglia. Egli venendo a salvare l'uomo, ha voluto assumerne ogni dimensione, individuale e sociale. Redentore dell'uomo, egli è così anche il Redentore della famiglia.

Vivendo con Maria e Giuseppe ha ricondotto la famiglia allo splendore del disegno originario di Dio.

Alla luce dell'esemplare esperienza di Nazareth siamo invitati, fratelli e sorelle carissimi, a riscoprire il fondamentale valore del nucleo familiare.

La famiglia è una vocazione all'amore, una comunità di persone chiamate a vivere una specifica esperienza di comunione all'interno di quel vasto disegno di unità, che Dio coltiva per la Chiesa ed il mondo, e ha nella comunione trinitaria il suo modello e la sua sorgente.

Purtroppo l'unità familiare è oggi spesso compromessa da una cultura edonistica e relativistica, che non favorisce l' indissolubilità del matrimonio e l'accoglienza della vita.

A farne le spese, sono soprattutto i più piccoli, ma i riflessi negativi si proiettano sull'intero tessuto sociale, generando frustrazione, tensione, aggressività, voglia di evasione e talora violenza.

Come si potrà assicurare una ordinata e pacifica convivenza, in una società sempre più complessa, se non si riscopre il valore e la vocazione della famiglia?


Giovanni Paolo II [Angelus, 27 dicembre 1992]

sabato 26 dicembre 2009

Natale del Signore


In questa Notte Santa si compie l'antica promessa: Il tempo dell'attesa è finito, e la Vergine dà alla luce il Messia. Gesù nasce per l'umanità che va in cerca di libertà e di pace; nasce per ogni uomo oppresso dal peccato, bisognoso di salvezza e assetato di speranza. All'incessante grido dei popoli: "Vieni, Signore, salvaci!", Dio risponde in questa notte: La sua eterna Parola d'amore ha a ssunto la nostra carne mortale. Il Verbo è entrato nel tempo: è nato l'Emmanuele, il Dio - con - noi. Nelle cattedrali e nelle basiliche, come nelle chiese più piccole e sperdute di ogni parte della terra, si leva commosso il canto dei cristiani: "Oggi è nato per noi il Salvatore". Maria <> (Lc 2,7). Ecco l'icona del Natale: Un fragile neonato, che le mani di una donna proteggono con poveri panni e depongono nella mangiatoia.
Chi può pensare che quel piccolo essere umano è il <> (Lc 1,32)? Lei sola, la Madre, conosce la verità e ne custodisce il mistero.
In questa notte anche noi possiamo "passare attraverso il suo sguardo, per riconoscere in questo Bambino il volto umano di Dio. Anche per noi, uomini del terzo millennio, è possibile incontrare Cristo e contemplarlo con gli occhi di Maria.
Giovanni Paolo II [Omelia, 24 dicembre 2002]

sabato 19 dicembre 2009

Giovanni Paolo II


Leggendo i post da me pubblicati ci addentriamo nella vita spirituale di Giovanni Paolo II, un uomo e un cristiano che nella sua esistenza è stato totalmente trasparente al mistero di Dio; confrontiamoci con il pensiero di questo grande pontefice.

venerdì 18 dicembre 2009

Messaggio natalizio


Il Natale si avvicina; prepariamo una culla di preghiera e d'amore nel nostro cuore, affinchè Gesù Bambino possa trovarci degni di Lui quando verrà. Siamo vicini ai sofferenti nel cuore e con tenero amore invochiamo:

Vieni, Signore Gesù!

Vieni, sola nostra Salvezza!

sabato 12 dicembre 2009

Giovanni Paolo II e i Giovani

Le Beatitudini

La luce


La luce guardò in basso e vide le tenebre;“Là voglio andare” disse la luce.
L’amore guardò in basso e vide l’odio:“Là voglio andare” disse l’amore.
"Non gioire nella mia sventura,o mia nemica!Se sono caduto, mi rialzerò;se siedo nelle tenebre,il Signore sarà mia luce".(Michea 7,8)

mercoledì 9 dicembre 2009

L'Immacolata Concezione


La Chiesa ha celebrato la festività dell'Immacolata Concezione di Maria. Questo grande mistero mariano, con il quale si inizia, nella storia, la Redenzione dell'uomo, è già previsto in quell'eterno progetto di Dio Padre, nel quale Maria, preservata immune dal peccato originale in vista dei meriti di Cristo, è preordinata a diventare nel tempo la degna madre dello stesso Salvatore.

Oltre ad essere un privilegio sublime che esalta Maria tra tutte le creature umane e gli stessi cori angelici, la sua concezione senza peccato è stata eminente condizione di grazia perchè tutta la sua persona, fin dal primo istante, si disponesse nella più completa libertà, quella dal peccato originale, al servizio di Cristo e della sua opera redentrice, per l'intera umanità.

La Chiesa è pervenuta, con il venerato Pontefice Pio IX, nel 1854, a definire come verità di fede la dottrina che proclama l'Immacolata Concezione di Maria.

Giovanni Paolo II (Angelus, 8 dicembre 1983)

lunedì 7 dicembre 2009

L'Immacolata: modello dell'Avvento definitivo


La Vergine di Nazaret sente ciò che Dio le dice. Ella ascolta: non solo accoglie la parola, ma è obbediente alla parola, e risponde: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38). In questo modo si compie l' Avvento: il primo Avvento dell' umanità. L'Avvento significa vicinanza della salvezza, significa gloria di Dio in terra: Avvento è incontro. Ne parla pure il salmo: "Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno" (Sal 84,11).

Ecco, insieme col Verbo che si fece carne nel seno della Vergine, scende la giustizia. Viene da Dio. Viene come grazia e pace: grazia e pace della riconciliazione con Dio nel Figlio eterno. Che cosa chiede come corrispondenza quella giustizia offerta all'uomo in Cristo? Che cosa l'uomo deve portare nel suo cuore? Deve portare la fedeltà perchè: "la verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccierà dal cielo" (Sal 84,12). Proprio così avvenne nel cuore della Vergine immacolata. Perciò in esso si è compiuto il primo avvento dell'umanità. Ella è inoltre diventata il modello della Chiesa. E' diventata il modello dell' Avvento definitivo.
Giovanni Paolo II (Angelus, 9 dicembre 1984)

sabato 5 dicembre 2009

La venuta del Salvatore, il Re dell'universo


Durante l'Avvento attendiamo questo Re con tutta la forza della nostra fede e della speranza. Egli verrà al mondo e sarà privo di casa e, come primo luogo di rifugio, avrà una stalla destinata agli animali. E noi ci prepariamo, nel corso di questo periodo liturgico, appunto ad accogliere, con tanto più calda attesa e tanto più grande amore, colui che viene-umanamente parlando-in tale abbassamento: ciò facciamo per iniziare di nuovo con lui, nella notte di Natale, nella mirabile notte del " nuovo inizio", l'ulteriore tappa della nostra vita. Così la Chiesa attende colui che deve venire. Non è questa un'attesa passiva. L'Avvento è il tempo di una particolare cooperazione, nello Spirito della speranza umile e gioiosa, con quel Verbo di Vita che Dio pronuncia eternamente, e che pronuncia, sempre di nuovo, per ogni generazione, per ogni epoca.

Giovanni Paolo II (Angelus, 9 dicembre 1979)

venerdì 4 dicembre 2009

Buon Samaritano


Buon Samaritano è ogni uomo, che si ferma accanto alla sofferenza di un altro uomo, qualunque essa sia. Buon Samaritano è ogni uomo sensibile alla sofferenza altrui, l'uomo che "si commuove" per la disgrazia del prossimo. Se Cristo, conoscitore dell'interno dell'uomo, sottolinea questa commozione, vuol dire che essa è importante per tutto il nostro atteggiamento di fronte alla sofferenza altrui. Bisogna, dunque, coltivare in sè questa sensibilità del cuore, che testimonia la compassione verso un sofferente. Tuttavia, il buon Samaritano della parabola di Cristo non si ferma alla sola commozione e compassione. Queste diventano per lui uno stimolo alla azioni che mirano a portare aiuto all'uomo ferito. Buon Samaritano è, dunque, in definitiva colui che porta aiuto nella sofferenza, di qualunque natura essa sia. Aiuto, in quanto possibile, efficace. In esso egli mette il suo cuore, ma non risparmia neanche i mezzi materiali. Si può dire che dà se stesso, il suo proprio "io" all'altro. Tocchiamo qui uno dei punti-chiave di tutta l' antropologia cristiana. L'uomo non può "ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sè". Buon Samaritano è l'uomo capace appunto di tale dono di sè.

Giovanni Paolo II (Salvifici doloris,28)

giovedì 3 dicembre 2009

La famiglia diventi una dimora di santi:


Se oggi stiamo parlando della santità, del desiderio di e del conseguimento della santità, bisognerebbe domandarsi in quale modo formare ambienti che ne favoriscano l' aspirazione. Che cosa fare affinchè la famiglia, la scuola, l'ambiente di lavoro, l'ufficio, i villaggi e le città, ed infine il paese intero diventino una dimora di santi, che influiscano mediante la loro bontà, la fedeltà all'insegnamento di Cristo, la testimonianza della vita quotidiana, alimentando la crescita spirituale di ogni uomo? Tutti i santi e i beati rispondono: occorre la testimonianza. Occorre il coraggio, per non mettere la propria fede sotto il moggio. Occorre, infine, che nei cuori dei credenti dimori quel desiderio di santità, che forma non soltanto la vita privata, ma influisce sull'intera società (Omelia, 16.6.1999).
Giovanni Paolo II

Intenzioni affidate dal Papa e dai vescovi italiani all' Apostolato della preghiera:


Generale: Perchè i bambini siano rispettati e amati e mai siano vittime di sfruttamento nelle sue varie forme.


Missionaria: Perchè a Natale i popoli della terra riconoscano nel Verbo Incarnato la luce che illumina ogni uomo e le Nazioni aprano le porte a Cristo, Salvatore del mondo.


Vescovi: La Famiglia di Nazaret dia luce e forza ai genitori, perchè possano svolgere con frutto il loro compito peculiare verso i figli.

martedì 1 dicembre 2009

Tempo di Avvento un tempo di luce


L' Avvento è un tempo nel quale la Chiesa ci aiuta a prepararci alla venuta del Signore Gesù: Egli, venuto nella povertà della nostra condizione umana duemila anni fa, ogni anno rinnova nella fede questo evento di grazia: è come se anche tu fossi presente a quell'evento benedetto, e puoi godere della stessa luce che avvolse i pastori ignari. Allora l'Avvento è un tempo di attesa gioiosa, nel quale svegliare lo spirito, forse un pò troppo addormentato a causa del peccato e della superficialità.

L'Avvento è il periodo nel quale far entrare la luce del Signore che viene nella tua vita, soprattutto per mezzo degli strumenti che già conosci: la preghiera ardente e piena di attesa nei confronti dell'atteso dalle genti. A questa unisci un ascolto più attento della parola di Dio che ti viene offerta: "Lampada ai i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino"! (Sal 118,105). Infatti, solo questa può rischiarare le profondità del tuo essere, comprese le parti più nascoste di te, per comprendere che solo il suo amore può salvarti. Anche la S. Messa deve riasquistare un posto di particolare importanza nella tua vita di cristiano: scaccia dal tuo cuore l' abitudine e la tiepidezza, e scoprirai che nella Messa Dio stesso ti conduce alla conoscenza piena di suo Figlio, donato anche a te, per la tua salvezza. Infine, affidati con tutto il cuore a Maria: sarà lei stessa a portarti nel cuore dell'Avvento e a riconoscere suo Figlio nell'umiltà di Bethlem.

Novena all'immacolata


Il dogma dell'Immacolata Concezione è molto spesso confuso con la verginità di Maria Santissima. "Immacolata Concezione" non vuol dire che la Madonna ha concepito verginalmente Gesù e l'ha dato alla luce pur restando vergine prima, durante, e dopo il parto. Come dicono le parole stesse, "Immacolata Concezione" vuol dire che la Madonna è stata concepita nel seno di sua madre, che la tradizione dice essere Anna, senza macchia del peccato originale. Questo fin dal primo istante del suo concepimento, per cui non c'è stato nessun istante in cui Maria sia stata macchiata dal peccato originale. Il dogma dichiara quindi: " La beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento" (Papa Pio IX, "Ineffabilis Deus", 8-12-1854)".